113 NON TI TEMO (una preghiera)
subject: Gino the Chicken, 113 non ti temo
date: Sat, 30 June 1995, 02:00:00
refert: 540 - Remember my name
home: everywhere in the Net
version: original
notes: il soggetto galliforme ricercato, in pieno delirio mistico/artistico, cerca di esorcizzare il ciberspazio (da lui visto come un'infinita prigione) con una sorta di preghiera dal nome criptico: 113 Non Ti Temo. E' d'uopo specificare che abbiamo indagato a fondo su quel nome, ma non siamo venuti a capo di nulla. I preti e i poliziotti continuano a far parte delle sue ossessioni e questa potrebbe essere una buona traccia.
 
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(inizio registrazione voce Gino the Chicken 02:00:00, alba telematica)
 
Ho pensato: se io sono un artista, allora l'arte è bellissima.
Ho pensato: se io sono un santo, allora so cos'è il paradiso dei polli.
Ho pensato: se io sono un pollo-pirata-criminale, allora adoro il pollocrimine.
Ho pensato più profondamente: se io non esisto, allora niente esiste...
Remember my name remember my name.
Sono Gino il pollo alla fuga nella rete.
Prigioniero che scappa via in uno cyberspazio delimitato dal nulla.
Niente privato, niente pubblico. Il limbo. Dei limiti di luce fumosa costruiti sul Nulla, che si allontanano se tenti di avvicinarti. Fondamenta di infogranito scorrevoli in un infinito tridimensionale.
Niente solitudine comune. Solitudine da polli e basta.
(Ooooh.. Ooooh...)
Volo ali volo senza fine, senza un fine, smaterializzato su scie luminose non so dove non so dove... Ma sbatto sempre su porte chiuse, sbarre ovunque... merce preziosa protetta dagli umani... Io sono un bel pollo, non sono una merce! Io sono un bel pollo..! E invece so che uomini vorrebbero vendere il mio culo. Sì, culo! Sono arrabbiato e preoccupato per il mio culo e per tutto il resto. Più per il culo però... Vogliono vendere il mio culo, arrostirlo e darlo come bocconcino ai preti... E' virtualmente pieno di preti e di stronzi qua nella rete... Ma io volo ali volo, volo via perché non mi voglio far spennare il culo.
(Oooohh... Oooohh...)
Tutte le prigioni sono uguali, tutti gli uomini/preti-poliziotto si rassomigliano, viziosi omicidi e figli di puttana... E allora, o Grande Pollo Guerriero, o Santo Pollo Guerriero, a te rivolgo il mio canto:
Salvaci dai virus, salvaci dalla polizia degli uomini, salvaci dal lavoro
A grandi balzi entra nella rete
Con un potente incedere entra nella rete
Con taglienti beccate sfonda la mia prigione,
sfonda le prigioni di tutti i giovani polli,
liberaci
Sono giovane, e la mia fidanzata mi aspetta.
(...)
La mia gallinella mi aspetta...
(Oooohh... Oooohh...)
 
(sirene in avvicinamento e poi fine registrazione) 
 
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